Ti è già capitato di sentire menzionare questi famigerati Etruschi senza sapere bene chi siano e cosa abbiano fatto in passato di così tanto importante da essere ricordati ancora ai giorni nostri?
Anche Elisa ed io ci siamo posti queste domande e andando ad approfondire meglio l’argomento, abbiamo scoperto fatti, curiosità e avvenimenti legati a questa popolazione molto interessanti, che ci piacerebbe tramandare anche a te in questo articolo semplice ed esaustivo.
Se sei interessatə anche tu a capire meglio chi sono gli Etruschi, da dove venivano, quando e come scomparvero e ciò che di rilevante ci hanno lasciato oggi, allora continua la lettura e immergiti in questo fantastico racconto di storia del passato.
Cosa troverai nell'articolo
Chi sono gli Etruschi: da dove venivano e cosa hanno inventato
Chi sono gli Etruschi?
Siamo tutti d’accordo che gli Etruschi sono la più importante popolazione di epoca preromana mai esistita?
Non ci serve molto per farti comprendere il perché.
Questo popolo occupò l’Etruria per dei lunghi secoli, dall’VIII al I secolo a.C., e si distinse fin da subito per la visione progressista che aveva del ruolo della donna: quest’ultima poteva tranquillamente partecipare in maniera attiva alla vita sociale, al contrario di quanto accadeva in Grecia.
Nel 540 a.C. gli Etruschi furono in grado di sconfiggere la flotta greca al largo della Corsica, ponendo così fine all’espansione ellenica verso il Tirreno settentrionale. Mica una cosa da poco! Non credi?
Ma ricorda che non fu solo una grande potenza marittima, ma giocò un ruolo importante anche nella straordinaria fioritura dal punto di vista artistico. Molto rinomata è l’arte funeraria degli Etruschi, proveniente cioè dalle Necropoli (particolarmente famose sono quelle di Tarquinia, Cerveteri e Chiusi).
La produzione di sarcofagi è anche stata molto proficua tra gli Etruschi e l’arte etrusca, al contrario di quella greca, prediligeva la terracotta alla pietra. Bizzarro, no? Insomma, sapevano sempre come distinguersi!
Non dimentichiamo che questa popolazione raggiunse risultati stupefacenti anche nella metallurgia, elaborando una tecnica di lavorazione dei metalli mai vista prima. Per citarne un esempio soltanto, ma sicuramente famoso, la Lupa in bronzo conservata ai Musei Capitolini romani è proprio un’opera etrusca.
Questa civiltà ebbe un periodo di massimo splendore fino al IV secolo a.C., dopodiché, cominciò a decadere piano piano, finendo per essere completamente assorbita dai Romani, che sancirono la fine di questa antica e potente popolazione.
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Da dove vengono gli Etruschi?
Noi oggi sappiamo che in origine gli Etruschi occupavano la regione compresa tra l’Arno e il Tevere, quella che oggi è la Toscana, nome che deriva proprio da questo antico popolo.
I Romani erano soliti chiamare Tusci gli Etruschi e questi ultimi non rimasero sempre solo in questa piccola porzione a ovest del centro Italia, ma in poco tempo si estesero poi a nord, verso l’Emilia Romagna, e a sud, verso la Campania.
Gli studiosi ci tramandano infatti varie informazioni riguardo questa terra abitata dagli Etruschi, denominata “Etruria”, ovvero la zona che corrispondeva all’area del Lazio, dell’Umbria e della Toscana. Esistevano, poi, altre due importanti aree d’espansione: l’Etruria padana (coincidente soprattutto con la pianura padana) e l’Etruria campana.
Ma da dove arrivavano esattamente? È fin dall’antichità che si avanzano svariate ipotesi sulle origini di questa popolazione, attorno alla quale aleggiano un po’ di misteri, e ancora non si può affermare con certezza di essere giunti ad un comune accordo.
Secondo lo storico greco del V secolo a.C. Erodoto, gli Etruschi erano originari della Lidia, una regione dell’Asia minore, ovvero l’odierna Turchia. Certo è che Erodoto è famoso per i suoi racconti fiabeschi e proprio per questo i suoi racconti sul popolo etrusco sono da prendere con le pinze.
Invece, per un altro storico vissuto tra il 60 a.C. e il 7 a.C., Dionigi di Alicarnasso, gli Etruschi sarebbero nativi della penisola italiana. Secondo lo storico latino Tito Livio, invece, gli Etruschi sarebbero giunti in Italia dall’Europa centrale.
Tenendo conto invece delle supposizioni fatte più di recente, nell’Ottocento era stata avanzata l’ipotesi secondo la quale gli Etruschi sarebbero giunti fin nell’Italia centrale partendo dalle regioni alpine.
Nel Novecento, finalmente, questo enigma circa le origini della popolazione etrusca che angustiava studiosi e storici venne definitivamente superato grazie a Massimo Pallottino: secondo questo archeologo interrogarsi sulle origini equivale a porsi una falsa domanda a cui è impossibile dare una risposta soddisfacente e definitiva.
Infatti, se ci pensi bene, non può mai esistere un’origine unica, ma piuttosto una serie di diversi processi che portano alla formazione di un popolo. Si tratta di fatti, avvenimenti e contributi eterogenei, etnici e culturali, che con il susseguirsi degli anni danno vita ad una nuova cultura.
Comunque, di recente, sono stati fatti alcuni interessanti studi genetici, che grazie all’analisi del DNA estratto dai reperti ossei antichi, hanno dimostrato che gli Etruschi non erano di origine asiatica e non provenivano dal Mediterraneo orientale!
Oltre al DNA, sono anche state considerate le caratteristiche geografiche dei popoli, così da poter determinare in quale misura i nostri antenati siano stati davvero Etruschi. Si può concludere affermando che sicuramente una porzione di questo popolo si era stabilito nella penisola, ma è quasi certo che la loro nascita non è avvenuta in Italia.
Cosa inventarono gli etruschi e cosa ci hanno lasciato
La lingua
È importante percorrere un viaggio attraverso i segni evidenti che l’antica civiltà etrusca ha lasciato nel nostro presente.
Anche se attorno al popolo etrusco esistono svariate leggende e molti aspetti di questa civiltà rimangono ancora un po’ un mistero, gli storici e gli studiosi sono riusciti a scoprire già molte cose, anche alquanto inaspettate.
Ad esempio, lo sapevi che oggi i toscani aspirano la C proprio perché in passato lo facevano anche gli Etruschi? Non ci credi? Studi basati proprio sulla linguistica hanno dimostrato che il popolo etrusco ci ha tramandato la tipicissima caratteristica della parlata toscana, ovvero la C aspirata!
Invece sapevi che oggi quando parli, da qualsiasi regione italiana tu venga, anche se non te ne rendi conto, stai usando termini e parole etrusche? Per esempio, quando dici “popolo”, “atrio” o quando menzioni la città di “Perugia” o il “mar Tirreno” e quello “Adriatico”, stai utilizzando un lessico che ti è derivato dalle espressioni utilizzate in passato dagli Etruschi.
Se ti hanno detto che l’alfabeto etrusco è stato dichiarato “indecifrabile”, beh, sappi che non è esattamente così. L’alfabeto etrusco deriva da quello greco e, quindi, chiunque abbia studiato al classico sarebbe in grado di leggere un’iscrizione etrusca. La direttrice del Museo archeologico di Perugia, Luana Cenciaioli, racconta che la mancata decifrazione di questa antica lingua è un falso mito.
La dottoressa Cenciaioli ci spiega che inizialmente gran parte dei testi ritrovati erano unicamente iscrizioni funerarie, che riportavano quindi poche parole di uso comune. Ma è stato grazie ai documenti che parlavano della vita quotidiana, come il cippo di Perugia, un atto notarile che regolava una questione di confine tra due terreni, che è stato possibile ricostruire buona parte del vocabolario etrusco.
Se hai la possibilità di recarti al Museo archeologico “Isidoro Falchi” a Vetulonia, potrai vedere un grosso frammento di lastra arenaria del III sec. a.C., sul quale sono incisi tanti diversi simboli, corrispondenti alle lettere dell’alfabetario etrusco, con a fianco le rispettive lettere che conosciamo bene noi oggi e che sono proprie della lingua italiana.
Le città
Ti sei mai chiestə come vivessero gli Etruschi e com’erano fatte le città da loro fondate?
Sappiamo che gli Etruschi sceglievano i luoghi dove stabilirsi in base alla posizione geografica, alla vicinanza ai principali snodi commerciali e al mare e anche in base alla presenza di materie prime da estrarre, soprattutto metalli.
Alla base della fondazione di una nuova città etrusca c’era una fortissima ispirazione religiosa e il tutto partiva con un rituale sacro. Pensa che gli Etruschi pianificavano le città secondo un’ideologia specifica, partendo dalla convinzione che la forma urbana corrispondesse al mondo celeste.
Importantissima era l’interpretazione della volontà divina, per capire se gli dei fossero favorevoli o meno all’impresa da compiere. Gli Etruschi erano profondamente politeisti e credevano fermamente che il destino dell’uomo fosse in mano agli dei. Gli uomini non potevano in alcun modo cambiarlo, ma solo anticiparlo attraverso la divinazione.
Ad esempio, il popolo etrusco credeva che, osservando gli organi interni degli animali o il volo degli uccelli, i sacerdoti e gli aruspici potessero prevedere il futuro. Esattamente lo stesso fecero Romolo e Remo: ereditando la pratica divinatoria etrusca, osservarono il volo degli uccelli tra i colli Palatino e Aventino per stabilire chi dei due avrebbe dato vita alla futura Roma!
Molti aspetti dell’architettura e della città etrusca vennero ereditati dai Romani, come l’arco, che venne inventato dagli Etruschi e perfezionato dai Romani o come la realizzazione delle due strade maestre, denominate cardo e decumano. Ancora oggi numerose città italiane conservano questo tipo di impianto urbano, come Veio, Volterra, Arezzo, Populonia, Tarquinia, Roselle, Vulci, Vetulonia, Chiusi, Perugia …
Se sei iscrittə al nostro blog, avrai notato che Elisa ed io adoriamo i borghi della Tuscia e probabilmente avrai letto un articolo che abbiamo scritto più di un anno fa e che abbiamo dedicato a Sutri, uno splendido borgo che ci ha colpiti per la sua bellezza e la ricchezza di testimonianze proprio della civiltà etrusca.
Se ti sei persə l’articolo su cosa vedere a Sutri, corri a leggerlo!
L’arte
Sull’arte etrusca c’è molto da dire, perché questa fu capace di contraddistinguersi per alcune specifiche caratteristiche, a partire dalle costruzioni, che recavano spesso alcune aggiunte in terracotta, una vera e propria specialità etrusca, così come gli specchi di bronzo intagliati e le figurine raffinate scolpite in bronzo ed in terracotta.
C’è da dire che l’Etruria era composta da una serie di città-stato indipendenti che, culturalmente erano praticamente uguali, ma dal punto di vista della produzione no: ogni città seguiva gusti particolari e produceva opere uniche nel loro genere. Per quanto concerne le influenze, gli oggetti d’arte degli Etruschi si ispirarono notevolmente alle idee dei Greci, dei Fenici e di altri popoli ancora che raggiunsero l’Italia attraverso le reti commerciali consolidate nel Mediterraneo.
In prossimità della costa occidentale dell’Italia centrale, poco sopra Roma, sono state rinvenute le necropoli della Banditaccia e dei Monterozzi, le più importanti necropoli delle antiche città-stato etrusche di Cerveteri e Tarquinia, con migliaia di sepolcri ricavati nella roccia e tombe dipinte. Non a caso queste necropoli rappresentano la più alta testimonianza della popolazione etrusca.
L’attenzione degli Etruschi per il culto dei defunti è testimoniato dalle necropoli, le “città dei morti”, che a partire dall’Ottocento l’archeologia è riuscita a portare alle luce. Le tombe etrusche più tipiche erano quelle a tumulo, costituite da ambienti circolari sotterranei sormontati da un tumulo. All’interno erano strutturate con diverse camere sepolcrali di dimensioni proporzionali alla ricchezza e alla notorietà del defunto.
Dalla necropoli della Banditaccia proviene il famosissimo Sarcofago degli Sposi, realizzato in terracotta e risalente al VI secolo a.C. Rappresenta due figure, un uomo e una donna, adagiate su un triclinio. Oggi il Sarcofago è conservato nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma e costituisce una delle opere più celebri di tutta l’arte etrusca.
C’è anche da sottolineare che gli Etruschi furono i creatori della famosissima Lupa di Roma oggi conservata ai Musei Capitolini, alla quale vennero aggiunti solo successivamente Romolo e Remo.
Pensa che, nonostante musei di tutto il mondo siano invasi da arte etrusca, esiste un solo artista etrusco di cui conosciamo il nome: un certo Vulca, ricordato come uno scultore del VI secolo a.C. Secondo Plinio il Vecchio, Vulca lavorò per il re di Roma Tarquinio Prisco, che gli commissionò una statua di Giove, e per il Santuario di Portonaccio, dove realizzò la meravigliosa statua in terracotta dipinta “l’Apollo di Veio“, conservato oggi al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma.
Come sono scomparsi gli Etruschi?
Devi sapere che, per gli Etruschi, non si può propriamente parlare di “scomparsa“, ma piuttosto di “fusione“. Ora ti spieghiamo meglio cosa intendiamo puntualizzando gli ultimi anni che hanno caratterizzato la civiltà etrusca.
Tutto può avere inizio tra il 510 e il 509 a.C., quando Roma, retta da re etruschi, ovvero i Tarquini, avvia una politica di espansione in Etruria. A partire dal 505 a.C., anno della Battaglia di Ariccia, gli Etruschi perdono Capua e Pompei, mentre nel 474, una flotta greca li sconfigge a Cuma.
Un anno decisivo è stato il 396 a.C., poiché i Romani distruggono Veio e nel 356-311 conquistano anche Cerveteri e Tarquinia, prendendo poi anche Perugia e Arezzo. È a partire da questa catena di avvenimenti che la civiltà etrusca inizia a scomparire progressivamente per poi venire completamente assimilata dai Romani!
Di conseguenza, ogni aspetto del popolo etrusco, come la scrittura e la lingua, venne assimilato dagli invasori. Ora puoi capire bene che gli Etruschi non sono quindi scomparsi nel nulla, poiché in realtà nessuno li ha sterminati. Il fatto che ha impedito agli Etruschi di sopravvivere fino ad oggi è che la loro civiltà cambiò progressivamente il suo modo di esprimersi e la sua cultura, fondendosi con quella romana.
Gli etruschi furono una popolazione davvero importantissima, molto raffinata, un popolo di viaggiatori e commercianti che fu capace di espandersi sul territorio italiano in maniera organizzata e che oggi ci ha lasciato capolavori assoluti a testimonianza del loro altissimo livello artistico.
Non trovi anche tu che sia stata incredibile la capacità di questo popolo di influenzare direttamente la civiltà romana in maniera così significativa, prima di essere assimilata del tutto?
Noi ci auguriamo di aver acceso in te un minimo di curiosità rispetto a questa antica civiltà e ti invitiamo ad approfondire ciò che è stato maggiormente di tuo interesse, perché è importante comprendere ciò che ci circonda.
Facci sapere cosa ti ha colpitə di più dell’articolo!
Aspettiamo i tuoi commenti qui sotto.
Un saluto da Elisa&Simone
2 Comments
Luigi Simoncini
28 Novembre 2022 at 23:00Fin da piccolo sono stato affascinato da questo popolo misterioso ed evoluto, e lo sono tuttora. Ho quindi apprezzato il vostro articolo.
Simone Sciarrini
4 Dicembre 2022 at 11:36Ciao Luigi! Anche noi siamo sempre rimasti affascinati da questo popolo, così misterioso ma allo stesso tempo sorprendente. Felici che ti sia piaciuto l’articolo!