Chi non ha mai sentito parlare almeno una volta dei famosissimi trulli?
Considerati ormai il simbolo della regione italiana Puglia, i trulli consistono in tipiche costruzioni a pianta circolare realizzate in pietra locale di colore bianco, con il tetto a forma di cono costituito da lastre incastrate tra di loro a secco.
Ma che storia c’è alle spalle di queste bizzarre costruzioni che tutti conoscono o hanno visto nelle più famose località pugliesi?
Tu sei sicuro di sapere proprio tutto sui trulli? Probabilmente se stai leggendo questo articolo ti sei accortə che ti stava sfuggendo qualcosa.
Allora lascia che ti spieghiamo noi perché i trulli sono solo in Puglia e tutto ciò che devi sapere assolutamente per impressionare i tuoi amici la prossima volta che andrai in vacanza in questa fantastica regione.
Cominciamo!
Cosa troverai nell'articolo
Perché i trulli sono solo in Puglia: curiosità, la storia e i simboli sui trulli
Dove si trovano i trulli?
Se oggi sei interessatə a vedere qualche trullo, ti consigliamo sicuramente di recarti nell‘altopiano della Murgia e soprattutto nella famosa Valle d’Itria, la porzione meridionale di questo altopiano, dove i trulli si trovano in larghissima parte.
La Valle d’Itria è infatti conosciuta come “Valle dei Trulli” e comprende i centri di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino. Ma sapevi che esiste persino una “Capitale del Trullo”?
Eh già. Questa capitale è rappresentata da Alberobello, cittadina del sud della Puglia, ormai nota in tutto il mondo e dal 1996 riconosciuta anche dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
La maggior concentrazione di trulli la si ha proprio ad Alberobello, in provincia di Bari. Soprattutto nei rioni di Monti e Aja Piccola puoi trovarne oltre 1500 di queste tipiche strutture rurali.
A cosa servivano i trulli?
Queste strutture coniche comunemente chiamate casiedde (casupole, capanne) venivano realizzate dai contadini e dai pastori con le pietre ricavate dai loro poderi e venivano sfruttate come ripostigli, come ricoveri per gli animali, come magazzini e anche come luoghi dove nascondersi.
Solo con il frazionamento del fondo feudale e il conseguente sfruttamento dei terreni incolti, si ebbe la prima grande espansione dei trulli, che si trasformarono in autentiche abitazioni utilizzate dai contadini e le loro famiglie.
Con l’evoluzione della loro struttura, i trulli appaiono oggi composti da un unico ambiente principale (come un monolocale), oppure da una parte centrale affiancata però da tante altre piccole stanzette chiamate alcove.
Ai giorni nostri ci sono ancora persone che vivono all’interno dei trulli, ma molti di questi sono anche stati adibiti a funzioni diverse da quella abitativa: oggi puoi vedere trulli che ospitano ristoranti, locali e negozietti che vendono prodotti tipici del luogo.
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Storia dei trulli
I trulli possiedono una storia molto particolare alle spalle, risalente al periodo preistorico! Addirittura? Eh sì. Secondo alcuni studiosi, l’origine dei trulli è legata ad un passato agricolo millenario.
Le origini dei trulli di Puglia si possono far risalire al villaggio di Harran, in Turchia: infatti, questo paese è di circa mille anni fa e coincide con la presa della Puglia da parte dei bizantini. Perciò, quella del trullo è una tipologia di architettura che è stata tramandata dai bizantini in terra pugliese.
Qual è però l’aspetto più interessante della storia di questi antichi edifici? Ecco, risulta alquanto curiosa la scoperta del fatto che questi trulli venivano demoliti ogni volta dai contadini, per lasciare spazio ad una nuova costruzione più resistente.
Quindi noi oggi vediamo trulli che risalgono a non prima del XVI secolo, periodo in cui sappiamo che si affermarono moltissimi maestri murari capaci e che diedero una potente spinta e un notevole miglioramento alle tecniche di costruzione di questi edifici. Purtroppo però, tutti questi meravigliosi trulli venivano poi puntualmente abbattuti.
Dietro a questo fatto esiste una valida motivazione: devi sapere che il periodo di massima espansione dei trulli è stato il Quattrocento ed è proprio in questi anni che venne emanato un editto del Regno di Napoli che imponeva tributi a tutti coloro che avessero realizzato nuovi insediamenti urbani.
I trulli costituiscono delle vere e proprie testimonianze di un’epoca dove vigeva ancora il Regno di Napoli, dove l’intera Valle dell’Itria era sotto il controllo dei Conti di Conversano tra il 1400 e il 1500 e dove i lavoratori erano stretti dal giogo dei tributi.
Infatti, in quegli anni, nel regno vigeva la Pragmatica de Baronibus, una legge che imponeva che ogni nuovo insediamento doveva essere obbligatoriamente approvato dalla corte. Questo voleva anche dire che per ogni nuova costruzione abitativa, il proprietario aveva il dovere di pagare dei tributi.
Il popolo dovette ingegnarsi per sfuggire a questa odiosa legge e pensò a costruzioni che si potessero abbattere con grande facilità e rapidità, in modo tale che quando l’emissario reale fosse sopraggiunto per riscuotere le tasse, avrebbe trovato solo dei mucchi di pietra.
Per violare questa insopportabile legge del re, i contadini del tempo avevano infatti inventato queste strutture volutamente precarie realizzate secondo una particolare tecnica di costruzione che prevedeva l’uso della pietra a secco e di una chiave di volta.
Quindi proprio con l’intento di non pagare le tasse sui nuovi insediamenti vennero ideati i trulli, edifici abusivi che potessero essere smantellate velocemente per ingannare con l’astuzia gli ispettori del Regno di Napoli, che passavano per il controllo dei terreni e la riscossione dei tributi.
Come sono fatti i trulli: i materiali e la tecnica di costruzione
I trulli sono da considerare uno straordinario esempio di architettura spontanea, composti da un cilindro sormontato da un cono e la loro particolarità sta nel fatto di essere costruiti in pietra a secco, senza quindi l’utilizzo di malta o altri leganti.
Questa specifica tecnica viene chiamata “tecnica del cuci e scuci”, perché appunto prevede l’estrazione della pietra, la sua conseguente risistemazione e infine il sapiente incastro di ciascuna pietra, senza l’uso del cemento.
Questa è una scelta di costruzione che ha del geniale e che deriva dalla necessità di realizzare edifici che potessero essere demoliti velocemente prima dell’arrivo degli esattori delle tasse mandati dal re. Bastava togliere la pietra principale, la cosiddetta “chiave del trullo” e l’intero edificio crollava in pochi secondi.
Ma come sono fatti esattamente i trulli? Vediamolo insieme.
La costruzione del trullo o “truddhu” ( questa è la pronuncia dialettale) inizia sempre dallo scavo nel terreno per costruire la cisterna d’acqua della casa, che si sarebbe poi riempita con l’acqua piovana che sarebbe scesa dal cono passando per i canali di scolo.
Le pietre tolte e ricavate dallo scavo vengono poi utilizzate nella costruzione della struttura. Si tratta di pietre di origine calcarea, di cui il territorio è particolarmente ricco: ecco perché esistono così tanti trulli proprio in Puglia!
Questo tipo di pietra, quando si trova sotto terra, è di un acceso e accecante colore bianco. Ma quando viene portata all’esterno, dopo un po’ di tempo, la pietra calcarea viene attaccata da muschi e licheni e, a causa anche degli agenti atmosferici, tende ad ossidarsi.
Questo è il motivo per cui i trulli di più recente costruzione o ristrutturazione presentano coni di colore più chiaro, rispetto a quelli più antichi di colore grigio topo. Pertanto, per comprendere con facilità se un trullo è nuovo o vecchio, basta guardare il colore del cono!
Senza l’ausilio di alcun materiale cementizio, i trulli vengono quindi edificati semplicemente con la sapiente tecnica dell’incastro. Devi sapere che queste strutture non possiedono le fondamenta, ma sono costituite da un doppio muro.
Il muro interno è il muro portante ed è fatto di blocchi di pietra; quello esterno è invece realizzato in lastre di pietra e tra un muro e l’altro c’è solo un riempimento di terra e ghiaia che funge da intercapedine oltre che da isolante.
Grazie infatti a questo particolare riempimento, alla quasi totale assenza di finestre e al notevole spessore dei muri che raggiunge anche i 2 metri e mezzo, all’interno dell’abitacolo l’ambiente è vivibilissimo sia d’estate, perché non passa il caldo, sia d’inverno, perché non lascia entrare il freddo.
Le pietre utilizzate per il rivestimento esterno del cono sono dette chianchiarelle e svolgono una funzione essenziale nell’impedire che l’acqua si infiltri all’interno. Invece, le pietre interne hanno uno spessore maggiore e sono chiamate chianche.
Esternamente puoi notare tre elementi che attirano sempre la curiosità dei visitatori e che rappresentano una parte caratteristica di ogni trullo:
- il pinnacolo, posizionato sulla cima del cono: solitamente questo elemento costituisce la “firma” del mastro trullaro, ma talvolta viene anche semplicemente scelto dal proprietario sulla base dei suoi gusti personali. Secondo molti studiosi, all’epoca si credeva che i pinnacoli non svolgessero unicamente una funzione decorativa, ma che avessero anche un importante scopo nello scacciare le influenze maligne e la sfortuna.
- l’altarino, posto poco sopra il portale di ingresso e sotto al cono: secondo molti, questo elemento architettonico squadrato è utile alla protezione della famiglia ed è inevitabilmente legato als acro;
- i simboli, dipinti sui coni: puoi vedere come il tetto di ogni trullo sia dipinto da vari simboli, dal significato ancora oggi sconosciuto. La maggior parte dei simboli che puoi vedere sui tetti dei trulli di Alberobello sono di origine religiosa, come il sole e la croce. Tra le tante iscrizioni presenti sulle cupole ci sono, poi, simboli che sono da ricondurre al mondo pagano, come il bue che indica lo scongiuro. Altri, invece, sono simboli appartenenti al mondo primitivo, come gli intrecci di linee, simboli magici con funzione propiziatoria, come i segni zodiacali, e infine, si hanno anche tanti diversi simboli “grotteschi”, cioè quelli che sono stati scelti dal proprietario del trullo in base alla sua personale fantasia (spesso sono le iniziali del nome e cognome o le rappresentazioni del mondo agricolo).
Nonostante sia una struttura priva di elementi di sostegno, con una forma molto semplice ed elementare e nata da mezzi di costruzione e materiali poveri e primitivi, i trulli possiedono un’ammirevole capacità statica e sono oggi considerati perfetti dal punto di vista architettonico.
Tra l’altro i trulli possono essere maneggiati solo da eccellenti ed esperti mastri trullari, un antico mestiere che è stato trasmesso di padre in figlio. Oggi purtroppo è andato dissolvendosi ed è difficile conoscere un buon mastro trullaro.
Cosa c’è dentro ad un trullo?
Se non ti è mai capitato o non ti è ancora capitato di entrare in un trullo, devi sapere che se all’esterno la forma che assume il trullo è circolare, internamente il suo aspetto è invece quello di un quadrato!
Non te lo aspettavi, vero? Nemmeno noi!
Quando Elisa ed io ci chiedevamo come fosse suddiviso internamente un trullo, non ci aspettavamo di trovare un ambiente quasi analogo a quello di una qualsiasi altra abitazione.
Il trullo presenta infatti delle pareti quadrangolari e può essere a camera unica, oppure strutturato con un ambiente centrale principale attorno al quale sono poi sviluppate alcove di dimensioni diverse (sono chiamate così le nicchie ricavate nello spessore dei muri).
Ciascuna alcova è adibita ad una funzione diversa, per fornire agli abitanti del trullo ogni cosa utile alla loro vita di tutti i giorni: la camera da letto, la cucina, il bagno e così via.
Una particolarità molto curiosa è che ad ogni alcova corrisponde un tetto a cono. Quindi per sapere in quanti ambienti è suddiviso internamente un trullo ti basterà contare i coni.
In alcuni trulli puoi ancora vedere ciò che rimane di una sorta di secondo piano, utilizzato come magazzino o come piccola camera da letto per i bambini. Questo ambiente secondario veniva realizzato poggiando delle lastre di legno su grosse travi lignee.
I trulli oggi
Se analizzassimo la struttura del trullo evoluto, quello che vediamo oggi, vedremmo che all’interno sono state fatte delle aggiunte: per esempio, in alcuni trulli vedresti più finestre, per permettere alla luce di entrare, oppure un focolare, per scaldarsi meglio d’inverno.
Oggi i trulli sono diventati una vera e propria attrazione turistica, soprattutto da quando nel 1996 hanno ricevuto da parte dell’Unesco il riconoscimento di patrimonio culturale e artistico.
Moltissimi trulli sono stati oggi adibiti a case per le vacanze e tra i turisti provenienti da tutto il mondo è molto sentita questa curiosità di provare a pernottare in un trullo per vivere in prima persona l’esperienza di vivere in una casetta a forma di cono, sentendosi più vicini alle tradizioni del passato.
Per questo motivo è stata avviata una campagna di restauro dei tradizionali trulli, che sono stati trasformati in case vacanza lussuose, con interni eleganti e curati nei minimi dettagli, circondati da piscine, giardini e aree di intrattenimento all’aperto.
Perché i trulli sono solo in Puglia?
Ma quindi, perché i trulli si trovano solo in Puglia?
E’ difficile dare una risposta precisa a questa domanda, perché non esiste davvero. Ci sono tanti diversi fattori che in passato hanno fatto sì che queste antiche strutture rurali sorgessero esclusivamente in questa regione del sud Italia.
Per citare alcuni di questi fattori, ad esempio il clima mite e tipicamente mediterraneo, che si prestava molto bene alla realizzazione di edifici di questo genere. Oppure gli eventi storici, così come le tradizioni che hanno contribuito a questa esclusività.
Il fatto che i trulli siano nati in larghissima parte in Puglia e nella Valle dell’Itria è da ricondurre anche e soprattutto alle condizioni geografiche del luogo, che come abbiamo già detto abbondava della pietra calcarea utilizzata per la costruzione di queste strutture.
Chiaramente si potrebbero realizzare trulli anche in altre parti d’Italia e non solo, anche in altri luoghi del mondo, perchè no! Ma bisogna prendere in considerazione il fatto che così facendo, si andrebbe pesantemente a penalizzare il turismo rurale della Puglia.
Con questo articolo dedicato ai simpatici trulli pugliesi speriamo di averti fornito i concetti chiave e ti invitiamo ad andare sempre a fondo nelle cose, perché è importante e interessante comprendere ciò che ci circonda.
Facci sapere cosa ti ha colpitə di più dell’articolo!
Aspettiamo i tuoi commenti qui sotto.
Un saluto da Elisa&Simone
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