Perché la Torre di Pisa è storta?
Elisa ed io adoriamo la Torre di Pisa e siamo stati svariate volte nella città natale di questo monumento storico per ammirarla nuovamente.
Ma lo sai cosa rende davvero così affascinante questa struttura architettonica? La sua resistenza alla gravità, così come la curiosità che desta in ogni spettatore sul come faccia ancora oggi a stare in piedi.
Non lo credi anche tu?
La Torre di Pisa è molto bella, ma, a parere nostro, in Italia ci sono opere nettamente più eclatanti di questa. Eppure, c’è qualcosa che avvolge questa torre così pendente e così instabile di mistero e di fascino. A nostro avviso, si tratta proprio del timore che si scatena in qualsiasi persona la osservi dal basso o la percorri per arrivare in cima.
Soprattutto quando la si ammira per la prima volta, si viene assaliti dalla paura che la Torre possa cadere da un momento all’altro. Oppure, è anche altrettanto impressionante, salire le strette scale che portano verso la cima della torre e percepire il leggero disorientamento dovuto all’inclinazione.
Immaginiamo che anche tu ti sia domandato: “Ma com’è possibile che la Torre di Pisa sia ancora lì, così storta eppure possente? Come mai non l’hanno raddrizzata dopo tutto questo tempo?”.
In questo articolo vogliamo proprio raccontarti la storia che c’è alle spalle di questa bizzarra opera architettonica, come è stata costruita negli anni e come mai oggi la vediamo così pericolosamente inclinata.
Cosa troverai nell'articolo
Perché la Torre di Pisa è storta: tutto quello che devi sapere
Quando è stata costruita la Torre di Pisa
La costruzione della famosa Torre Pendente di Pisa ebbe ufficialmente inizio oltre otto secoli fa, il 9 agosto 1173. Correva l’era delle repubbliche marinare e, al tempo, Pisa era considerata un importantissimo polo commerciale e una delle città più ricche e potenti in assoluto conosciute.
L’anno precedente, nel 1172, Donna Berta di Bernardo donò sessanta monete d’argento per l’acquisto di alcune pietre che sarebbero state utilizzate per dare avvio alla costruzione delle fondamenta della Torre.
Al tempo, si voleva creare una magnifica torre campanaria cilindrica proprio accanto al Duomo di Pisa, terminato da poco. Ci crederesti che, nel progetto originale degli architetti, il campanile doveva innalzarsi perfettamente dritto verso il cielo?
Ebbene, come ben puoi immaginare, le cose non andarono esattamente come previsto. I lavori di scavo per la fondazione iniziarono in pochissimo tempo e le prime pietre del basamento della futura famosa Torre di Pisa vennero posate nell’agosto del 1173. Ma nessuno si immaginava quanto tempo sarebbe passato prima di poter vedere la Torre completata.
Dopo soli 5 anni dall’inizio dei lavori di costruzione cominciarono a venire alla luce i primi grandi problemi (veramente non da poco) che avrebbero determinato le difficoltà in fatto di struttura e stabilità della Torre per parecchi anni a venire.
Perché la Torre di Pisa è storta
Dopo circa 5 anni alle prese con la nuova torre campanaria della Piazza dei Miracoli, l’edificio era stato costruito fino al quarto piano. Dopodiché, ecco che i lavori vennero interrotti bruscamente…per un secolo intero!
Infatti, la torre venne abbandonata a sé stessa per oltre cent’anni per motivi prevalentemente politici ed economici. Ma per quanto riguarda la costruzione, questo ritardo nella ripresa dei lavori risultò una scelta provvidenziale.
Questo perché, stando agli studi fatti, se l’avessero costruita tutta in una volta sola, la torre sarebbe caduta senza ombra di dubbio! Invece, fortunatamente, gli operai ebbero il buon senso di andare avanti a stadi successivi, fermandosi poi al terzo colonnato.
Così facendo, il peso dell’edificio andò a comprimere il terreno sottostante rendendolo più resistente, al punto tale da riuscire a sostenere l’intera costruzione quando, cent’anni dopo, ripresero i lavori!
Quando ripartirono i lavori, i costruttori si resero conto di una lieve inclinazione della torre sul lato nord. Questo accorgimento determinò cambiamenti significativi nel proseguimento del cantiere che vide una concentrazione della manodopera nell’immediata correzione della pendenza della torre.
Si pensò di realizzare strati di pietre di altezza leggermente diversa, ma questo primo salvataggio non portò ai risultati sperati: una volta corretta l’inclinazione, la torre cominciò a pendere dalla parte opposta, quindi verso sud.
Questo fatto condusse ad una seconda interruzione dei lavori, che si arrestarono al settimo piano dell’edificio. Nell’arco di poco meno di un secolo, la pendenza della Torre di Pisa crebbe di un grado e mezzo.
Ma questo non scoraggiò assolutamente i pisani dal raggiungere il chiostro campanario. Infatti, per poter accedere alla cella campanaria, venne apportata una correzione molto significativa: sul lato nord, vennero realizzati quattro gradini e sul lato sud, altri sei.
Pertanto, architetti e artigiani continuarono a dedicarsi assiduamente alla costruzione della torre, malgrado quest’ultima continuasse ad inclinarsi pericolosamente sotto i loro piedi. Furono proprio queste numerose correzioni in corso d’opera che diedero alla torre la forma irregolare che vediamo oggi.
Studi e accorgimenti attorno alla Torre di Pisa
Attorno alla costruzione della Torre di Pisa ci sono stati tanti uomini diversi tra loro e che ci hanno lavorato in epoche diverse. Questo ha portato ad avere una struttura che non è uniforme nel suo insieme, ma che al contrario è composta da pezzi talvolta anche nettamente diversi tra loro.
All’inizio degli anni Novanta, la ricerca scientifica arrivò ad un’inquietante consapevolezza e ad una conclusione poco ottimista: più veniva studiata, più la torre apriva nuovi interrogativi.
Effettivamente era proprio così. Nonostante i pisani fossero da sempre dei massimi esperti nell’edificazione di torri, può essere che per la Torre di Pisa nutrissero dei dubbi fin dall’inizio.
Infatti, mentre tutti gli altri monumenti della celebre Piazza dei Miracoli sono stati firmati dagli architetti, nessuno firmò la Torre di Pisa. Per questo motivo ancora oggi nessuno conosce l’architetto definitivo che progettò questa torre che, dal punto di vista strutturale, era davvero troppo ambiziosa per il tempo!
Ma gli scienziati, determinati quanto lo furono i costruttori del passato, non gettarono assolutamente la spugna e, anzi, raddoppiarono gli sforzi! Fu così che la “Torre Pendente” diventò il monumento più sottoposto a monitoraggio del mondo!
Una lunga serie di controlli e misurazioni cominciarono ad essere effettuate fino a due volte al giorno, per calcolare e monitorare costantemente gli spostamenti della torre e le deformazioni delle sue pareti con massima cura.
Sì scoprì che la Torre reagiva agli agenti atmosferici. Infatti, con il caldo del giorno, la torre tendeva ad inclinarsi verso sud per via del marmo che si scaldava e di conseguenza si espandeva. Dopodiché, l’equilibrio veniva puntualmente riassestato durante la notte, con l’abbassamento delle temperature, quando il marmo si raffreddava.
Inoltre, si fece un’altra importante scoperta. La reattività alla pioggia suggerì agli esperti che la Torre poggiava su un terreno decisamente fluido. Il terreno fra Pisa e il litorale tirrenico era effettivamente costituito da un’ampia palude alluvionale.
Gli ingegneri ipotizzarono dunque che si trattasse di un terreno molto simile a quello su cui era stata edificata la Torre. Dieci secoli fa, considera appunto che la Torre si ergeva proprio vicino all’estuario di un fiume. Il motivo per cui la Torre è inclinata è da ricondurre al terreno del lato sud che era più facile alla compressione del lato nord.
La Torre di Pisa: il possente gigante fragile
La Torre di Pisa è oggi una delle più importanti testimonianze del passato e della storia. È davvero stupefacente come possa stare ancora in piedi nonostante la sua fragilità. C’è però da dire che questa torre non ha trascorso anni semplici!
Alla fine degli anni Ottanta, venne annunciata una chiusura di tre mesi della Torre di Pisa per conservare questa reliquia medievale. Nel frattempo, la Torre continuava ad essere un enigma per studiosi, scienziati ed architetti.
Con i suoi quasi sessanta metri di altezza, le mura spesse fino a tre metri e con le sue cento colonne, la Torre sembra a prima vista molto solida, ma in realtà il suo corpo è caratterizzato da numerose crepe, troppe crepe!
Le pareti della Torre di Pisa ospitano al loro interno una scala a chiocciola larga abbastanza per due persone affiancate. Tutto funzionerebbe molto meglio se la Torre fosse fatta solo di marmo. Ma non è così!
La parte interna delle pareti è composta da un conglomerato di pietre e di calce, di resistenza molto minore rispetto al marmo. Inoltre, le pareti acquisiscono debolezza e fragilità per via delle grosse fessure lasciate dalle impalcature di legno utilizzate in passato dai mastri medievali.
Il marmo costituisce ben più che un banale rivestimento. Il marmo è il materiale che regge le 14.000 tonnellate della Torre, moltiplicate dallo stress prodotto dall’inclinazione, motivo per cui molti blocchi si stanno rompendo.
Ovviamente si trattava di crepe superficiali, ma una di queste poteva essere in grado di innescare il crollo totale. Si cercò quindi di scoprire il “tallone di Achille” della Torre di Pisa.
Numerosi ricercatori si misero all’opera per creare un modello al computer che mettesse in evidenza i punti critici della torre sui quali il carico risultava eccessivo. Si scoprì che il marmo veniva sottoposto ad un’enorme pressione proprio nella zona del pavimento del secondo piano, tra l’apertura della porta e le scale.
Guarda a caso, si trattava dello stesso punto in cui, anni addietro, venne sostituita la maggior parte dei blocchi marmorei. Nacque quindi la necessità di escogitare una strategia vincente per ovviare al problema. Si intervenne dapprima con piccole operazioni di manutenzione nei punti giusti e considerati più critici.
La torre che per poco non crollò davvero
Nel Novecento, l’inclinazione della Torre di Pisa subì una decisa accelerazione, che, diciamocelo, avrebbe potuto risparmiarsela.
Ricordati l’anno 1995 come l’anno del terrore.
Lo spostamento dell’asse tra la sommità e la base della torre aveva superato i 5 metri. Il pericolo del crollo si era fatto davvero imminente!
A settembre, i lavori per bloccare la tanto temuta catastrofe entrarono nel vivo e le operazioni si susseguirono senza sosta. Alle 3:30 della notte del 6 settembre 1995, la Torre cominciò a muoversi pericolosamente e in sole nove ore si inclinò più di quanto non avesse fatto nei 6 mesi precedenti.
Per i tecnici, fu una notte da incubo!
Il rischio di crollo improvviso venne contrastato con successo con l’aggiunta di 300 tonnellate di piombo. Fatto sta che questo avvenimento fece consapevolizzare gli scienziati del fatto che avrebbero avuto bisogno di tutta la forza della loro tecnologia per opporsi alla “maledizione” della torre.
Un Comitato Internazionale per la salvaguardia delle Torri riunì i maggiori esperti e gli elementi più brillanti del settore per capire come procedere per realizzare un salvataggio senza precedenti.
Si doveva trovare una soluzione per raddrizzare, sia pure in parte, una torre pesante 14.000 tonnellate e consolidare il terreno sottostante.
Capisci bene che si trattava di un’impresa davvero unica… per un edificio unico al mondo!
Si cercò quindi la chiave della soluzione nell’analisi del terreno sottostante l’edificio, perché è proprio a questo che si riconducevano tutti i maggiori problemi strutturali della torre.
A Pisa, nell’autunno del 1997, per la prima volta si fece qualcosa di concreto e di molto delicato per la Torre: il Comitato approvò un progetto di sottoescavazione, che si sperava avrebbe portato alla soluzione definitiva.
I tecnici costruirono una rete di cavi di acciaio per ingabbiare la torre. Si trattava di una protezione temporanea per scongiurare il pericolo in fase di intervento e sorreggere la torre in caso di spostamenti inaspettati.
Finalmente, nel febbraio del 1999, la scena è pronta per il grande intervento. Si cominciò così a scavare, arrivando inizialmente a circa 5 metri di profondità e appurando che il terreno sul quale sorgeva la Torre era un terreno fangoso.
I monitor rilevarono che non vi erano effetti negativi significativi sulla stabilità della torre. Il passo successivo, nei primi anni 2000 fu il suo raddrizzamento del 10% rispetto a com’è ora e questo intervento sappiamo che le regalò altri 300 anni di vita, ancora tutti da vivere.
Nel marzo del 2008, dopo 7 anni di attentissime osservazioni, si era ormai consolidata la certezza che gli interventi fossero riusciti e che avessero portato i risultati sperati.
Dopo tanti sforzi e insuccessi, la Torre è oggi tornata ad un’inclinazione di 5 gradi e al momento la cima sporge esattamente di 3 metri e 94 centimetri dalla base, invece degli oltre cinque metri dei primi anni Novanta.
Per almeno tre secoli, dunque, la Torre di Pisa non dovrebbe più correre rischi e ancora moltissimi turisti, te compresə, potranno salire in cima ad uno dei monumenti più famosi del mondo.
A nostro avviso, quella della Torre di Pisa è una storia pazzesca!
Immagina, fino a vent’anni fa, non si sapeva nemmeno se questo monumento avrebbe retto!
E invece guardala oggi: piena di sé, forte, affascinante e ammirata da centinaia di migliaia di turisti tutto l’anno.
Noi ci auguriamo di aver risolto qualche tuo dubbio e di averti raccontato una bella storia ricca di curiosità che ancora non sapevi. Ti invitiamo sempre ad approfondire ciò che è stato maggiormente di tuo interesse, perché è importante comprendere ciò che ci circonda.
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Aspettiamo i tuoi commenti qui sotto.
Un saluto da Elisa&Simone
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