Viola ed Api Selvatica: storia di una giovane apicoltrice
Siamo sempre stati sicuri che, se i social venissero usati con i giusti presupposti, sarebbero uno strumento per avvicinare tante persone diverse ma legate da ideali e passioni comuni. Nell’ultimo anno infatti abbiamo incontrato persone meravigliose, alcune delle quali sono diventate veri e propri Amici! Anche stavolta, seguendo le interessanti storie di Chiara Carolei ( www.conunviaggionellatesta.it ), mentre parlava di sostenibilità ambientale, in particolare dell’importanza della spesa a chilometro zero, un suo follower le ha segnalato Api Selvatica. Essendo a favore delle iniziative che trattano la sostenibilità ambientale a 360°, Elisa si è subito messa in contatto con Viola, la protagonista del progetto Api Selvatica, chiedendole di poterla conoscere insieme alle sue api.
Devi sapere che le api svolgono un ruolo di fondamentale importanza per il mantenimento della biodiversità e della conservazione della natura. Basti pensare che il 35% del cibo prodotto dipende dall’impollinazione entomofila (operata dagli insetti), ed in questo caso le api giocano un ruolo da protagoniste per la sostenibilità ambientale. Ora più che mai questi piccoli impollinatori sono minacciati dall’uomo a causa dei cambiamenti climatici. Difendiamo le Api!
Viaggi e sostenibilità ambientale. La storia di Viola e Api Selvatica
In una notte di giugno di frenetica impazienza, felicità onirica e un po’ di paura Api Selvatica diventa realtà: le prime dieci famiglie di api attraversando gli appennini arrivano a casa e, in un angolo nascosto tra le colline di Modena, iniziano a ronzare
Viola Servi, Api Selvatica
Le storie di successo solitamente sono le facce di due medaglie: la prima, quella visibile a tutti, è composta dall’essere riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato. La seconda, che rimane nascosta, rappresenta invece tutti i sacrifici, le rinunce e le incertezze che hanno contribuito ad ottenere quel successo. Ascoltando la storia di Viola, siamo rimasti colpiti da come, prima di arrivare a quello che oggi è Api Selvatica, si siano susseguiti diversi eventi che l’hanno portata a fare tale scelta. L’esperienza nell’azienda vitivinicola in Nuova Zelanda nel 2015, il ritorno in Italia un anno dopo con la consapevolezza e la voglia di creare un progetto personale, fino ad arrivare ad acquistare le prime dieci famiglie di api.
Oggi Api Selvatica conta ben 100 arnie, sparse in vari punti dell’appennino modenese, e produce miele secondo i principi del metodo biologico. Protagonista di tale produzione è l’Apis Mellifera Ligustica, sottospecie italiana dell’Apis Mellifera. Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare alcune delle sue colonie di api e di vivere una giornata da veri apicoltori.
Una mattinata da apicoltori
Dopo esserci dati appuntamento davanti al suo laboratorio, ci siamo diretti con Viola sulle colline modenesi, dove tiene appunto alcune delle arnie. Appena arrivati, prima di poterne aprire una, abbiamo indossato una delle tipiche tute protettive, per impedire eventuali punture d’api.
Appena aperta la prima arnia, siamo rimasti increduli nel vedere tutte quelle api così da vicino, dove l’unico rumore udibile era il loro ronzio all’unisono. Mentre Viola procedeva alla fumigazione, utilizzata per calmare le api, ci spiegava come è strutturato all’interno un alveare, mostrandoci le varie differenze tra i “maschi”, detti fuchi, con le operaie e la regina. Una delle emozioni più belle, mista a stupore, è stata quella di aver visto nascere una piccola ape!
Dopo aver accudito le api, ci siamo spostati nel laboratorio, dove Viola ci ha mostrato i procedimenti per ottenere il miele in vasetto che tutti conosciamo!
Come si ottiene il miele?
Le fasi di lavorazione che portano al prodotto finito, ovvero il miele pronto per essere gustato, sono molteplici. La prima è l’estrazione dei melari, luogo dove le api accumulano il miele, che Viola porta nel suo laboratorio, per poi essere disopercolati, permettendo così la fuoriuscita del miele. Dopo questa fase abbastanza delicata, Viola inserisce i telaini disopercolati nello smielatore, che grazie alla forza centrifuga permette la fuoriuscita del miele che verrà convogliato nei maturatori. Prima dell’operazione finale di invasettamento, il prezioso miele di Api Selvatica subisce una filtrazione, per eliminare sostanze indesiderate, e una fase di decantazione, dove il miele riposa.
Il miele ora è ufficialmente pronto per essere gustato!
Infine, prima di salutare Api Selvatica, abbiamo raggiunto il campo di zafferano, attivo già da tre anni, situato in un contesto naturale magnifico, circondato da una foresta di castagni. Qui è stato anche il luogo ideale per scattare delle foto ai preziosi barattoli di miele, tre dei quali ci sono stati gentilmente offerti da Viola. Uno è un miele millefiori, l’altro è di tiglio e l’ultimo di castagno. Non ti nascondiamo che, appena arrivati a casa, abbiamo subito aperto il millefiori per assaggiarlo. Ebbene, già dalla prima cucchiaiata, abbiamo assaporato il gusto autentico del miele con un piacevole sentore di cannella. Una vera prelibatezza!
Il valore dell’esperienza di Api Selvatica
La nostra esperienza da “apicoltori”, a nostro parere, è stata fondamentale per capire come imprenditrici consapevoli, di cui Viola ne è protagonista, contribuiscano a salvaguardare il territorio e la sua biodiversità, in favore della sostenibilità ambientale.
La sostenibilità ambientale non è solo “buone pratiche da seguire” ma significa anche dare voce e volto a coloro che ogni giorno credono nel rispetto e nel valore della natura.
Tra le distrazioni di un Mondo sfuggevole Api Selvatica è un invito a fermarsi e riflettere, a ritornare con il pensiero alla Terra, perché allevare api, coltivare i campi, è scoprire e respirare il territorio a cui si appartiene, con la pazienza dell’Osservatore curioso, che si emoziona ogni volta che dopo l’inverno sboccia il primo fiore. È voler bene alle proprie radici.
Viola Servi, Api Selvatica
Ti invitiamo a visitare il sito di Api Selvatica, dove puoi trovare la storia dell’azienda, le produzioni di miele e zafferano, ed alcune ricette per gustare al meglio questi due prodotti.
Curiosità: il logo di Api Selvatica è composto da 5 foglie di tiglio ed al centro l’ape con lo sfondo di colore giallo, rappresentante la luce del sole.
Con questo articolo partecipo al concorso #unblogalmese del mese di novembre 2019 indetto dal blog Trippando.
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