Nella Riserva Naturale del Monte Rufeno, al confine tra Lazio e Umbria, sorge un luogo incantato che sembra quasi uscito da un libro della favole. Parliamo del Bosco monumentale del Sasseto, riaperto al pubblico da circa 2 anni dopo un lungo periodo di chiusura. Avendo trascorso le nostre vacanze estive a Civitavecchia, abbiamo approfittato del tempo a disposizione per visitare il Bosco ed il borgo di Torre Alfina. Che ne dici di scoprirli insieme in quest’articolo?
Cosa troverai nell'articolo
Il Bosco monumentale del Sasseto
Bosco del Sasseto come arrivare, biglietto e orari
Sia che tu provenga da Nord che da Sud, il modo migliore per arrivare al Bosco del Sasseto è tramite l’autostrada A1/E35, prendere l’uscita ad Orvieto e seguire le indicazioni per Acquapendente. Più difficile invece è arrivare con i mezzi pubblici in quanto non ci sono autobus che fermano nelle vicinanze. Una volta raggiunto il borgo di Torre Alfina, puoi parcheggiare l’auto al Motorhome Parking Torre Alfina, distante circa 200 m dalla biglietteria.
L’ingresso al Bosco del Sasseto può avvenire soltanto tramite prenotazione con biglietto di ingresso e la visita avviene con accompagnamento. Per gli orari delle visite, ti consigliamo di contattare l’Ufficio Turistico ai numeri 0763-730065 e 388.8568841 oppure invia una mail a eventi@laperegina.it.
Le tariffe del biglietto di ingresso sono:
- 6€ il biglietto ordinario, comprendente anche la visita al Museo del Fiore
- 4€ il biglietto ridotto destinato ad adulti over 65 anni, bambini con età tra i 7 e i 14 anni, gruppo di minimo 20 persone, gruppi scolastici
- Gratuito per i residenti del comune di Acquapendente, per i bambini fino ai 6 anni e per un accompagnatore ogni 20 paganti.
Per evitare assembramenti, nel rispetto delle misure anti Covid, i visitatori vengono muniti di una radiolina da cui, con l’ausilio degli auricolari, si può ascoltare la voce della guida anche a distanza. Puoi utilizzare i tuoi personali auricolari oppure acquistarli in biglietteria al costo di 1,5€.
Bosco del Sasseto Acquapendente: cosa vedere
Abbiamo iniziato il cammino verso il Bosco monumentale del Sasseto in compagnia di Alessandra, che ci ha guidati in questo percorso spiegandoci in maniera esaustiva origini ed aneddoti legati al luogo. Il bosco, di un’estensione di circa 60 ettari, prende il nome “sasseto” dalla presenza degli innumerevoli massi di origine lavica originati da un antico vulcano presente un tempo.
Dopo aver varcato la soglia di ingresso del bosco, rappresentata da un grande albero cresciuto di traverso, ci siamo addentrati seguendo il sentiero che, con un tragitto a forma di anello, permette di visitare la parte turistica dell’area. Oltre ad osservare la natura selvaggia ed incontaminata, ti suggeriamo di aguzzare le orecchie ed ascoltare i suoni prodotti dagli animali presenti. Noi abbiamo avuto l’occasione di sentire il verso del picchio che, allarmato dalla nostra presenza, avvisava gli altri animali dell’imminente pericolo! Grazie alla quasi totale assenza dell’attività umana, il bosco possiede un aspetto vetusto, con alberi di età molto avanzata. Questo ha permesso a moltissime specie viventi di creare il loro habitat all’interno dei tronchi in decomposizione di alberi secolari.
Proseguendo il cammino, abbiamo incontrato alberi, radici e aree del bosco che ci hanno letteralmente stupiti. Tra questi il leccio cavo di 300 anni, dove si può entrare al suo interno, la radura dei sassi bianchi, dove crescono due alberi “bonsai” di 80 anni così chiamati per le loro esigue dimensioni, ed alcuni tronchi che stimolano la fantasia e l’immaginazione come quello raffigurante un minotauro ed un teschio. Dopo aver visto le prossime immagini capirai perché il National Geographic lo ha definito “Bosco delle Fiabe” e il “Bosco di Biancaneve” della Tuscia!
La visita culmina con l’arrivo al punto più basso del percorso, dove prende posto la stupenda tomba in stile neogotico del marchese Edoardo Cahen. Il castello di Torre Alfina ed il Bosco del Sasseto infatti erano di proprietà della famiglia belga di origine ebrea Cahen. Questi avevano acquisito il titolo nobiliare in occasione della nascita del Regno d’Italia, in quanto finanziatori dell’iniziativa.
Dal punto in cui si trova la tomba, abbiamo ripreso il sentiero che ci ha riportati esattamente al punto di partenza. Il percorso ha una lunghezza di circa 3 km e servono quasi 2 ore di cammino, pause comprese, per percorrerlo. Il sentiero è di difficoltà medio-facile e purtroppo non è adatto per trasportare passeggini o carrozzine.
Il Borgo ed il Castello di Torre Alfina
Torre Alfina cosa vedere
Terminata la visita al Bosco Monumentale del Sasseto, abbiamo deciso di visitare Torre Alfina, il piccolo borgo che si sviluppa intorno al castello. Come tutti i borghi italiani che si rispettano, girando per le strette vie si incontrano angoli e viste magnifiche verso le torri del castello. Il borgo è stato anche impreziosito da alcune installazioni artistiche: le più curiose sono le gambe che fuoriescono dal tetto di una casa ed i molteplici visi in terracotta adagiati sulla parete di un’abitazione. Sono presenti anche alcuni murales, alcuni dei quali molto particolari come l’occhio che “osserva” i passanti di Piazzale S. Angelo.
Torre Alfina è conosciuta anche per la bontà del suo gelato artigianale. Dopo al visita al borgo ci siamo fermati alla Gelateria Sarchioni, storica attività presente sul territorio da più di un secolo. Potevamo farci scappare una simile bontà? No ovviamente!
Castello di Torre Alfina
Il Castello di Torre Alfina è l’elemento costante di tutte le vedute dal Bosco e dal borgo. Uno dei manieri meglio conservati del Lazio, dall’ultima ristrutturazione di fine Ottocento, mantiene un aspetto molto elegante grazie anche al rivestimento esterno in pietra scura. Le prime notizie del castello risalgono al XIII secolo quando fu dimora dei Risentii per poi passare sotto la cura dei Monaldeschi di Orvieto. Questi ultimi ristrutturano l’edificio, donandogli l’aspetto rinascimentale che conserva tutt’oggi.
Purtroppo non siamo riusciti a visitarlo in quanto era chiuso. Il castello è comunque aperto al pubblico ed il biglietto di ingresso ordinario costa 5€ mentre per gruppi superiori a 20 persone viene ridotto a 3€. Per entrare non serve la prenotazione. Riguardo gli orari di apertura, il calendario viene aggiornato l’ultima settimana del mese per il mese successivo. Ti consigliamo quindi di consultare il sito ufficiale del Castello di Torre Alfina oppure di chiedere informazioni scrivendo a info@castellotorrealfina.com.
Cosa vedere nei dintorni
Oltre al Bosco del Sasseto ed il borgo di Torre Alfina, ci sono diverse attrazioni da visitare nei dintorni:
- Museo del Fiore, compreso con il biglietto per il bosco, è un museo naturalistico situato nei boschi della Riserva Naturali di Monte Rufeno. Molto adatto ai bambini è il luogo per conoscere in maniera ludica nozioni e curiosità sul mondo dei fiori e degli insetti
- Il borgo di Acquapendente, considerata la Gerusalemme d’Europa in quanto si pensa che proprio qui vi sia la prima riproduzione del sepolcro di Cristo fuori dalla Terra Santa. Nel borgo ci sono da visitare anche palazzi storici, come Palazzo Viscontini, e le antiche Torri di Acquapendente.
- Se ami i luoghi incantati non possiamo che consigliarti il Parco dei Mostri di Bomarzo. A circa 1 ora di auto da Torre Alfina, il Bosco Sacro ti stupirà per le “mostruose” statue in peperino disseminate lungo il percorso.
Caro lettore, speriamo di averti ispirato per organizzare la tua prossima gita fuori porta! Avevi mai visitato un bosco incantato come questo? Ne conosci altri simili che vuoi suggerirci? Lascia un commento e restiamo in contatto!
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